La storia è maestra di vita. Quante volte avremo sentito questa massima? Troppo poche evidentemente, poiché viene puntualmente ignorata. Diversamente l’uomo si sarebbe potuto risparmiare nel corso dei secoli molti problemi, alcuni dei quali anche terribili e di cui paga ancora oggi le conseguenze. A questo proposito il primo esempio che viene in mente è generalmente la guerra, con la banale evidenza che nessun conflitto tra popoli ha mai prodotto un vincitore, ma solo una parte che ha contato magari meno morti dell’altra: davvero una magra consolazione.
Ma non riguardano solo le guerre le grandi lezioni della storia dimenticate dall’uomo. Purtroppo sono tantissimi i casi in cui il senno di poi ha dimostrato che si avevano già tutti gli strumenti per affrontare al meglio un determinato problema. E, se non a risolverlo, almeno a mitigarne i tragici effetti.
Di chi è la colpa? Ricorriamo per rispondere a un altro brocardo. Se è vero che la storia la scrivono i vincitori allora sono questi a non aver applicato le lezioni impartite dal tempo, scrivendo a volte pagine che l’umanità si sarebbe forse potuta risparmiare.
Il caso più vicino e che ancora scuote le nostre esistenze, ancora una volta è la pandemia da Covid 19. Abbiamo vissuto questa esperienza che certamente resterà nella memoria collettiva e nei manuali di storia moderna con atteggiamento assolutamente inedito. Era la prima volta cha capitava qualcosa del genere? Purtroppo no. Epidemie del tutto simili sotto il profilo dell’agente aggressore si sono verificate nell’ultimo ventennio, e tutto lasciava presagire che l’esperienza si sarebbe ripetuta. Peccato che la lezione sia stata ignorata al punto da trovare gran parte dei paesi del mondo, anche i più “civilizzati”, completamente impreparati. Gli stessi esperti insistono ora nell’avvertire che, quando sarà passata anche questa pandemia, altre ne arriveranno. Ci faremo trovare finalmente più pronti e attrezzati? Ad esempio sotto il profilo dell’assistenza sanitaria? Speriamo di non doverlo scoprire.
Ma in questo senso gli esempi si contano a decine nel corso della storia meno recente, fino a quella antica. E colpisce come le soluzioni, nonostante i secoli e i millenni di progresso tecnico e scientifico, si somiglino nell’approccio generale.
Se torniamo al 430 a.C. troviamo l’esempio della Febbre tifoide che durante la guerra del Peloponneso un quarto delle truppe di Atene ed un quarto della popolazione, nel giro di soli quattro anni. Fa tremare i polsi l’idea che nel 2006 dei ricercatori abbiano rinvenuto nel sottosuolo di Atene tracce del batterio che la scatenò.
Relativamente più vicina a noi, nel tempo e nello spazio, è l’esperienza della Peste Antonina. Un flagello che decimò la popolazione di Roma. Fonti attendibili riferiscono che al picco del morbo ogni giorno morissero più cinquemila persone. Una vera e propria ecatombe che si ripetè dopo qualche secolo, in altra foma, con il cosiddetto Morbo di Giustiniano. Fu la prima pandemia nota di peste bubbonica. Partendo dall’Egitto giunse fino a Costantinopoli; secondo lo storico bizantino Procopio, morì quasi la metà degli abitanti della città, a un ritmo di 10.000 vittime al giorno. La pandemia si estese nei territori circostanti, uccidendo complessivamente un quarto degli abitanti delle regioni del Mar Mediterraneo orientale.
Così, scorrendo i secoli, ed evitando qui un catalogo esaustivo che rischierebbe di apparire comunque incompleto si giunge a tempi più recenti. Impossibile non citare le circa 25 milioni di vittime causate nel mondo dalla Febbre Spagnola, conosciuta come la Spagnola o la Grande Influenza, in soli 18 mesi, a cavallo tre il 1910 e il 1920. O ancora la terribile epidemia moderna di HIV, responsabile dell’Aids, malattia con la quale ancora in tanti combattono sia pur con prospettive di vita molto migliori, grazie alle terapie perfezionate negli anni.
Da ricordare è anche l’Influenza Asiatica che tra il 1957 e il 1960 uccise circa due milioni di persone. Proprio come il Covid-19, questo morbo si diffuse dalla Cina originandosi da una specie animale che riuscì a contagiare anche l’Uomo. Ci furono numerosi morti anche in Italia, ma all’epoca il Paese non si fermò e non venne presa nessuna misura di contenimento.
L’elenco sarebbe lunghissimo ma il significato dell’esempio non è nell’ampiezza del catalogo bensì nello spirito con il quale tali eventi di portata storica hanno condizionato la vita nell’uomo. Il comune denomitore di questi eventi è stato sempre e purtroppo è ancora l’incidenza esiziale sulle fasce di popolazione: a pagare il prezzo più altro sono sempre stati i popoli più poveri e meno civilizzati. In tempi moderni, in cui si fa tanto parlare dei diritti inviolabili dell’uomo, questo non dovrebbe poter essere tollerato.