La ricerca scientifica ha impiegato un tempo relativamente breve per trovare e testare un vaccino contro il Covid-19, all’ incirca 7 mesi ed attualmente sono in fase di sviluppo altri 200 vaccini. Infatti il tempo impiegato per sviluppare un vaccino è molto lungo e prevede un alto tasso di insuccessi. Il periodo di ricerca preliminare, infatti, può andare dai due ai cinque anni. Dopo la decifrazione del genoma del virus e lo sviluppo di un vaccino, si susseguono tre fasi di test clinici e solo al termine di questo processo il vaccino viene presentato agli organi nazionali e sovranazionali che andranno ad autorizzarne il commercio sulla base di precisi requisiti di efficacia, qualità e sicurezza. Successivamente il vaccino deve essere prodotto e distribuito ed in caso di pandemia questo deve essere fatto su scala planetaria. In Europa questo meccanismo di produzione e distribuzione dei vaccini ha avuto delle problematiche a causa dei ritardi delle aziende farmaceutiche produttrici che hanno l’esclusiva della produzione in quanto hanno brevettato le formule chimiche dei vaccini stessi per prime. Si rende quindi necessario introdurre una deroga alla normativa dei brevetti e degli altri diritti di proprietà intellettuale su farmaci, vaccini, strumenti diagnostici e dispositivi di protezione individuale per tutta la durata della pandemia, puntando a concepire misure agili e globali di risposta a una situazione straordinaria, che va gestita come una campagna bellica e non come una situazione ordinaria. Molti paesi del mondo ed in primis l’Italia, con competenze e capacità tecnologiche per produrre localmente vaccini contro il Covid-19 potrebbero giovarsene aumentando la produzione e rendendo più rapida la loro somministrazione. L’Italia che ha una buona capacità industriale a livello di aziende farmaceutiche, potrebbe trarne un enorme beneficio producendo in proprio i vaccini contro il Covid-19 autorizzati dalle agenzie regolatorie nazionali anche nella prospettiva di ulteriori cicli di vaccinazione negli anni a venire. La gravità e la straordinarietà della situazione legata alla pandemia causata dal diffondersi della Sars-Cov-2 impone, per questioni inderogabili di salute pubblica, di velocizzare il più possibile le vaccinazioni. La pandemia è un problema globale e gli Stati dell’Unione Europea devono chiedere la sospensione dei brevetti sui vaccini per iniziare a farli produrre liberamente da altre aziende nazionali. Inoltre deve essere disciplinata in tempi di pandemia la licenza obbligatoria introdotta dall’ Organizzazione Mondiale del Commercio, al fine di consentire all’ Italia di superare con celerità il blocco della tutela brevettuale dinanzi a circostanze eccezionali, come l’emergenza sanitaria attualmente in corso, e rafforzare la capacità produttiva e tecnologica delle aziende italiane al fine di garantire nel più breve tempo possibile la produzione dei vaccini, anche attraverso un adeguamento e potenziamento degli impianti esistenti o la realizzazione di nuovi impianti.