Inquinamento e tutela dell’ambiente

Il tema ambiente  è  fonte di accesi dibattiti da molto tempo ed è un argomento più che mai attuale. Spesso  i  notiziari televisivi  ed  i giornali hanno annunciato eventi catastrofici come tsunami, inondazioni, tifoni e questo ci ha fatto pensare alla tragedia vissuta dalle popolazioni colpite ed al loro dramma che si protrae anche per molti anni dopo l’accaduto. Tutto ciò  è sconvolgente ma è ancora più sconcertante il fatto che la causa di questi eventi dannosi consiste in un errore dell’Uomo.   Infatti l’Uomo da sempre ha sfruttato le risorse naturali al solo scopo di soddisfare i suoi bisogni primari  e  per migliorare la qualità della vita in generale. Tuttavia queste risorse apparentemente illimitate, se sfruttate continuamente da tutte le nazioni, non solo sono destinate ad esaurirsi, ma lo sfruttamento delle stesse causa i suddetti tragici eventi poiché l’ambiente si ribella all’ Uomo. Il riscaldamento climatico continua a crescere ed è caratterizzato in generale dall’aumento della temperatura media globale e da fenomeni atmosferici ad esso associati come l’incremento dei fenomeni legati al ciclo dell’acqua, quali alluvioni, siccità, desertificazione, scioglimento dei ghiacciai ed innalzamento degli oceani. L’incremento delle emissioni di gas associato alla deforestazione da parte dell’azione umana continua a causare ed incrementare il cosiddetto effetto serra. La soluzione a tutto questo potrebbe essere quella di rinunciare al soddisfacimento di alcuni bisogni, al fine di salvaguardare l’ambiente, ma ciò causerebbe un’ involuzione a discapito della crescita del sistema. Inoltre nessuno è disposto a rinunciare alle comodità, come ad esempio l’utilizzo della macchina per gli spostamenti, che sembra essere ormai un diritto acquisito. Ogni famiglia ne possiede più di una e così le emissioni di anidride carbonica raggiungono livelli insostenibili e per farli rientrare a poco servono le domeniche ecologiche o la circolazione a targhe alterne promosse dalle amministrazioni comunali. Il problema è piuttosto quello della crescita sostenibile  che è una forma di sviluppo economico compatibile con la  salvaguardia  dell’ambiente  e con la libera circolazione dei beni per le generazioni future, che ha dato vita all’economia sostenibile.  A tal riguardo le case automobilistiche da qualche anno si stanno impegnando nella produzione di vetture ibride o ibride plug in e nella produzione di vetture elettriche, che purtroppo hanno dei limiti non indifferenti come per esempio la necessità di ricaricare le batterie tramite apposite colonnine che non sempre sono disponibili. Il tempo di ricarica è inoltre un altro limite, infatti occorrono circa 2-3 ore per ricaricare una vettura ed hanno un’ autonomia limitata, per questo sono più indicate alle persone che non le utilizzano quotidianamente e sono sconsigliate per lunghi viaggi. Infatti l’utilizzo di una vettura elettrica comporta l’obbligo di pianificare con attenzione ogni viaggio per sapere quando e dove poter ricaricare la batteria. Altra iniziativa imposta dalle principali case automobilistiche è l’abolizione delle vetture alimentate a diesel a favore di quelle a benzina, considerate meno inquinanti. Del resto almeno diminuire se non addirittura ridurre drasticamente l’inquinamento ed in particolare le emissioni di CO2 porterà degli effetti positivi sull’ effetto serra che è la principale causa del surriscaldamento globale.

Un tema fondamentale per la protezione dell’ambiente è quello della raccolta differenziata dei rifiuti, che purtroppo è ancora poco diffusa e quando istituita non viene rispettata da tutti. Eppure risulta evidente che un corretto smaltimento dei rifiuti, con utilizzo di appositi contenitori distinti per tipologia di rifiuto, rappresenta una modalità efficiente per non sovraccaricare l’ambiente di rifiuti che impiegano anni per dissolversi. Per esempio un mozzicone di sigaretta impiega più di un anno per decomporsi ed una bottiglia di plastica non si decompone mai  completamente.

A proposito della plastica , se correttamente smistata e conferita negli appositi siti di recupero, può essere riutilizzata e trasformata in capi di abbigliamento o impiegata nella produzione di altre bottiglie, mentre il vetro può essere utilizzato per la produzione di altre bottiglie o manufatti di vetro. Ciò prende il nome di riciclo che se ben applicato porta ad un riduzione delle emissioni di CO2, comporta un notevole risparmio energetico ed un notevole risparmio di materie prime.

La crescita economica si identifica in un maggior benessere e nella conseguente offerta di un gran numero di prodotti disponibili per una molteplicità di consumatori e diversificati tra loro. Il tutto comporta quindi la produzione di una grande mole di rifiuti, che una volta prodotti,  pongono il problema della gestione e dello smaltimento ecocompatibile dei rifiuti stessi. Questo rappresenta un problema complesso da affrontare in chiave sociale, economica, ambientale, con l’obiettivo generale dell’uso razionale e sostenibile delle risorse. Una corretta politica di gestione dei rifiuti deve essere globale, attenta cioè a tutto il ciclo del prodotto che a fine vita diventa rifiuto; per questo è importante agire sin dalla progettazione del bene e, successivamente, nelle varie fasi della sua vita: produzione, distribuzione e consumo.

E’ evidente quindi la necessità di porre in essere azioni preventive finalizzate a diminuire la produzione dei rifiuti alla fonte, incoraggiare il recupero nelle forme del riutilizzo, del riciclaggio e del recupero energetico, in particolare incentivando le raccolte selettive.  D’altra parte, è indispensabile garantire la sostenibilità dello smaltimento attraverso una rete di impianti dotati delle migliori tecnologie disponibili e di forme di recupero efficienti.

L’applicazione delle normative, la realizzazione di un piano di emergenza nazionale per una risposta integrata dell’emergenza e per la prevenzione di possibili eventi dannosi, la riparazione ed il potenziamento dei siti nazionali per la raccolta dei  rifiuti pericolosi, dovrebbero ridurre i potenziali pericoli per la salute e per l’ambiente. L’applicazione delle normative ambientali è un’alta priorità, assieme all’educazione ambientale, che dovrebbe essere erogata dalla scuola materna fino all’Università. Se si introduce quest’opera di sensibilizzazione, la gente prenderà attivamente parte all’applicazione della normativa ambientale, per la salvaguardia della flora,  della fauna e per la lotta ai rifiuti, avendo la facoltà di denunciare eventuali violazioni delle leggi.

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